IL RUOLO DEL GIORNALE RIVOLUZIONARIO OGGI 

di John Green

Nell'esaminare la questione del ruolo del giornale nell'attuale lotta rivoluzionaria, mi riferirò allo storico contributo di Lenin su tale problema e ad alcuni più recenti tentativi di affrontare la questione del giornale rivoluzionario. Questi tentativi sono stati compiuti da due gruppi ormai scomparsi, i quali, pur non essendo certamente i soli che, in tempi recenti, hanno preso in attenta considerazione il problema, illustrano due opposti punti di vista e due prospettive radicalmente diverse per gli odierni lettori operai. Questi gruppi erano quello che faceva capo al giornale «Proletarian» nei primi anni Ottanta, e il Communist Workers Movement nel 1979. E' noto che il giornale di Lenin, l'«lskra», svolse un ruolo importante nella costruzione del partito bolscevico; nell'affrontare la questione del giornale rivoluzionario oggi, entrambi questi gruppi esaminavano il ruolo dell' «Iskra».

Vi sono nel nostro paese molti giornali regolarmente pubblicati da gruppi e «partiti» per i lavoratori e per i militanti di queste organizzazioni. Il «Morning Star», successore del «Daily Worker» (che fu un tempo un giornale di battaglia), si limita a dare il suo appoggio al Partito laburista, mentre il «New Worker», che si oppone al Partito laburista, dedica gran parte delle sue pagine alle lotte sindacali.

Come ha dimostrato Il «Proletarian» nel suo n. 1, il «New Worker» ha una prospettiva interamente «economicistica» (per usare il termine adoperato da Lenin), che spesso si riduce ad un appello all' azione spontanea dei lavoratori. Questi giornali cercano di «usare parole semplici per farsi capire» dai lavoratori. La loro tendenza, come quella dei vecchi «economisti», consiste nel «trascinarsi alla coda» del movimento spontaneo e nel rivolgere ai lavoratori degli appelli all'azione.

Vi sono giornali mensili o quindicinali che non fanno appello così apertamente alla spontaneità; ma non perché abbiano piena consapevolezza del ruolo leninista del giornale nelle lotte odierne. Alcuni giornali che contengono un'analisi più approfondita, come «Fight Racism! Fight Imperialism!» (spesso assai leggibile), offrono non più di un interessante punto di vista di sinistra su fatti che si trovano comunemente nella stampa e nei mass media capitalistici.

II contributo di Lenin

Lenin vide nel giomale un educatore e un organizzatore. L' «Iskra» promosse la coscienza della classe operaia e le fornì un'educazione rivoluzionaria. Fu una tribuna che si impegnò nelle denunce politiche e dette voce al proletariato e alle altre classi oppresse.

«Un giornale, tuttavia, non ha solo la funzione di diffondere idee, di educare politicamente e di conquistare alleati politici. Il giornale non e solo un propagandista e un agitatore collettivo, ma anche 'in organizzatore collettivo» (Da che cosa cominciare?, in Opere , vol.50, p.14).

Lenin paragonava il giornale alle impalcature che aiutano a costruire un edificio. L'«Iskra» preparò il terreno, ideologicamente e organizzativamente, per la creazione del Partito bolscevico, ed educò un'intera generazione di rivoluzionari di professione. L'«Iskra» combinava la propaganda con lo sviluppo della teoria.

«In tre anni (1901-1903) di lavoro l'Iskra mise a punto il programma del partito socialdemocratico, i princìpi della sua tattica e le forme di collegamento dell'azione economica e politica degli operai sulla base del marxismo conseguente» (Dalla storia della stampa operaia in Russia, in Opere vol.200, p.236).

Le idee di cui sopra sono generalmente condivise dalla maggior parte della sinistra. Non vi è accordo, invece, sulla teoria dei diversi livelli di coscienza esposta da Lenin nel Che fare? : egli sostiene che vi sono livelli diversi di coscienza nella classe operaia (e in tutte le classi, non esclusi gli intellettuali) e che il giornale deve rivolgersi al livello degli operai avanzati per elevare Il livello dell'operaio medio.

Egli sostiene anche che la coscienza socialista nasce al di fuori della classe (una questione già sollevata nel Manifesto del Partito comunista). La concezione leninista del giornale del partito era strettamente legata alla sua concezione secondo cui il comunismo rappresenta «la fusione del socialismo col movimento operaio». Compito dei comunisti «è di introdurre nel movimento operaio spontaneo determinati ideali socialisti, di legarlo a convinzioni socialiste, le quali devono essere al livello della scienza moderna, di legarlo ad una lotta politica sistematica per la democrazia, quale mezzo per attuare il socialismo, di fondere, in una parola, questo movimento spontaneo in un tutto mdissolubile con I'attività di un partito rivoluzionano » (Il nostro compito immediato , in Opere , vol.40, p.219).

Questi concetti hanno un profondo significato per il ruolo del giornale nelle lotte del nostro tempo. Essi significano che gli operai avanzati saranno più pronti a rispondere all'appello della scienza rivoluzionaria e della pratica rivoluzionaria, e che, di conseguenza, il giornale dovrà essere rivolto al livello degli operai avanzati. Queste idee erano state fatte proprie dal gruppo «Proletarian» nel suo polemico scritto Economicismo, codismo e il «New Communist Party».

Le idee sostenute da Lenin nel Che fare? furono appoggiate e sviluppate dal compagno Stalin. Il suo opuscolo Brevemente sulle divergenze nel partito, scritto nella primavera del 1905 (Opere complete, vol. 10, pp. 113-58), è strettamente legato al Che fare?

Il compagno Stalin difese le idee di Lenin anche nell'articolo Risposta al «Sozial-Demokrat». (Opere complete, vol.10, pp. 191-204). Lenin (La «Lotta del proletariato», in Opere, vol.90, p.365) dichiarò che in quell'articolo «la famosa questione della "coscienza introdotta dall'esterno" è impostata benissimo».

I moderni oppositori delle idee di Lenin.

Il Communist Workers Movement (CWM) sosteneva che le condizioni odierne esigono un giornale completamente diverso da quello descritto da Lenin.

Il CWM affermava che i comunisti non dovevano applicare meccanicamente (o non dovevano applicare affatto) il piano di Lenin ai compiti che dobbiamo aifrontare oggi. Si opponevano risolutamente al Partito laburista e si opponevano al revisionismo sovietico, ma si opponevano anche a Lenin, erano contrari a un giornale rivoluzionario a livello degli operai avanzati. Mettevano in luce, anzitutto, le differenze fra i compiti organizzativi che si ponevano nella Russia dispotica e quelli relativi all' Inghilterra odierna (e alla stessa Inghilterra dell'ultimo decennio dell'Ottocento).

Nell'articolo Il nostro compito immediato (Opere, vol.40, pp. 217-22), Lenin aveva sostenuto l'assoluta necessità di concentrare sul giornale le forze del Partito: tutte le capacità letterarie, tutte le capacità organizzative, tutte le risorse materiali, ecc.

Spiegava: «La necessità di concentrare tutte le forze per organizzare un organo di stampa del partito che esca e si diffonda regolarmente scaturisce dalla situazione originale della socialdemocrazia russa, diversa da quella della socialdemocrazia degli altri paesi europei e dei vecchi partiti rivoluzionari russi. Gli operai della Germania, della Francia, ecc., hanno, oltre ai giornali, molti altri mezzi per esplicare pubblicamente la loro attività, per organizzare il movimento: attività parlamentare, agitazione eletorale, assemblee popolari, partecipazione ad organismi pubblici locali (rurali e urbani), organizzazione aperta di associazioni di categoria (sindacali, corporative), ecc. ecc. Noi dobbiamo sostituire tutto questo, letteralmente tutto questo - fino a quando non avremo conquistato la libertà politica -, con un giornale rivoluzionario, senza il quale non potremo avere nessuna vasta organizzazione che abbracci tutto il movimento operaio» (Ivi , pp. 221-22).

Gli appartenenti al CWM sostenevano che Lenin aveva avanzato queste idee sul ruolo del giornale solo per 1' impossibilità di ricorrere ad altri mezzi. Essi ritenevano anche che i marxisti russi avessero una solida base nella classe operaia, che, invece, manca ai comunisti odierni. (Ciò non sorprende, poiché gli appartenenti al CWM dovevano vendere il loro giornale ai cancelli delle fabbriche, anziché come operai all'interno della fabbrica, e da porta a porta nelle zone operaie in cui non vivevano).

Essi credevano che il lavoro tendente a costruire una solidarità proletaria con altri strati oppressi, a dirigere la propaganda e l'agitazione fra tutte le classi sociali, come sosteneva Lenin nel Che fare?, avrebbe soltanto disperso, nel periodo attuale, le loro magre forze. Sostenevano che, quando Lenin scriveva (1905), il movimento russo aveva cominciato ad attrarre i migliori rappresentanti della più giovane generazione delle classi colte, attraendo forze gigantesche, mentre tre anni prima «i socialdemocratici si potevano contare sulle dita di una mano» (Lenin) e «tutto il compito allora consisteva nel consolidare la nostra posizione in seno alla classe operaia».

Questi avversari delle idee di Lenin scrivevano nel 1979. Ma, nel mondo d'oggi, vi è un grandissimo numero di operai avanzati che non sono organizzati in partito o che lavorano in piccoli gruppi, e vi e un numero ancora maggiore di operai scontenti del modo in cui vanno le cose. La crisi capitalistica internazionale continua a rivoluzionare la classe operaia in tutto il mondo. L'accesso popolare alla tecnologia dei computer offre facili metodi editoriali, e così pure 1'accesso ad Internet, che è uno dei modi in cui oggi viene distribuito un giornale. La classe operaia non ha mai avuto condizioni migliori per organizzarsi, e gli operai avanzati sono più facili da raggiungere rispetto a prima.

Gli appartenenti al CWM volevano limitare il contenuto del loro giornale al solo materiale di agitazione. Essi pensavano che le questioni di teoria potessero essere affrontate meglio da una rivista separata. A nostro giudizio, questa scelta lascerebbe i compiti educativi al di fuori del giornale operaio rivoluzionario: è offensiva per la classe operaia. Quale circolazione avrebbe avuto quella rivista, diversa dalla circolazione stessa del giornale? Chiaramente, II CWM non aveva molta fiducia nella capacità della classe operaia di crearsi i propri dirigenti.

Eppure, in 'ma nota a piè di pagina, esso citava la seguente affermazione di Lenin:

«Tutti gli aspetti del movimento dovrebbero riflettersi nel giomale, e noi vogliamo particolarmente sottolineare la nostra opposizione all'idea che un giornale operaio debba dedicare in modo esclusivo le sue pagine a questioni che interessano immediatamente e direttamente il movimento spontaneo della classe operaia, e lasci tutto ciò che concerne la teoria del socialismo, la politica, le questioni di organizzazione, ecc., a un periodico per gli intellettuali».

Il CWM pensava che il suo giornale dovesse rivolgersi « a uno strato di lettori più ampio di quello a cui si rivolgeva l'Iskra». Ciò dimostrava una grave incomprensione del pensiero di Lenin, perche I' «Iskra» si rivolgeva al livello degli operai avanzati, con l'intento di elevare il livello dell'operaio medio.

«Nell'atmosfera politica che regna nell'Inghilterra odierna», essi scrivevano, «dobbiamo puntare, almeno per'un certo tempo, su un tipo di lettori che, dal punto di vista politico, rappresentino un "minimo comun denominatore"». In confronto all' «Iskra», il giornale avrebbe dovuto essere «più facile all'occhio (oltre che al cervello)». Avrebbe dovuto avere, tuttavia, un «nucleo centrale di propaganda», cioè una piccola sezione dedicata all'analisi politica, per i pochi lettori che non l'avrebbero saltata a piè pari; l'avrebbero letta, secondo il CWM, gli operai avanzati (non nel senso leninista, ma gli operai dotati di un certo grado di coscienza di classe).

Nonostante le apparenze leniniste, la posizione del CWM sul giornale era simile a quella dei gruppi che esso criticava (come il SWP) «di sinistra», o i revisionisti). L' idea che il giornale non dovesse rivolgersi agli operai avanzati corrispondeva a quella del «New Worker», secondo il quale il problema non era quello di fondare un giornale al livello degli operai avanzati per elevare il livello dell'operaio medio, ma quello di «far compiere un passo avanti alla classe operaia inglese deplorevolmente arretrata». Lenin scrisse il Che fare? per rispondere non solo alle condizioni russe, ma anche condizioni inglesi. Lenin fu il primo a tradurre nella sua lingua il libro Industrial Democracy di Sydney e Beatrice Webb, che esalta lo sviluppo spontaneo della classe operaia inglese e del movimento sindacale inglese; egli, tuttavia, respinse non solo le teorie organizzative degli opportunisti russi, ma anche le idee fabiane dei coniugi Webb.

I moderni sostenitori delle idee di Lenin.

Nei primi anni Ottanta il gruppo «Proletarian» pubblicò una rivista polemica nella quale difendeva le posizioni di Lenin sul giornale rivoluzionario e l'idea che esso dovesse rivolgersi all'operaio avanzato. La questione è stata illustrata nel modo migliore dallo stesso Lenin:

«La storia del movimento operaio di tutti i paesi indica che le idee del socialismo vengono assimilate prima di tutto e più facilmente dagli strati operai che stanno meglio. Tra questi ultimi si reclutano gli operai d'avanguardia che ogni movimento operaio esprime dal proprio seno, operai che sanno conquistarsi la piena fiducia delle masse operaie, si dedicano interamente alla causa dell'educazione e dell'organizzazione del proletariato, assimilano il socialismo in modo pienamente cosciente ed elaborano perfino le teorie socialiste in maniera autonoma. Ogni movimento operaio vitale ha espresso dal proprio seno simili capi operai, ha espresso i suoi Proudhon, i Vaillant, i Weitling ed i Bebel. Anche il nostro movimento operaio russo promette di non rimanere indietro, a questo riguardo, rispetto al movimento europeo. [...] Fra gli operai cresce l'appassionato anelito al sapere e al socialismo, tra gli operai emergono autentici eroi, i quali - nonostate le orribiIi condizioni di vita, nonostante il lavoro forzato, abbrutente della fabbrica - trovano in se stessi abbastanza carattere e forza di volontà per studiare, studiare e ancora studiare e fare di sé dei socialdemocratici coscienti, degli "intellettuali operai". [...] Noi dobbiamo fare ogni sforzo possibile perché le loro file si estendano continuamente, perché le loro elevate esigenze intellettuali vengano soddisfatte appieno, perché dai loro ranghi emergano dei dirigenti del riartito Operaio Socialdemocratico Russo. Il giornale che voglia diventare organo di tutti i socialdemocratici russi deve perciò essere al livello degli operai d'avanguardia; non solo esso non deve abbassare artificialmente il proprio livello, ma deve al contrario elevarlo costantemente, affrontando tutte le questioni tattiche, politiche e teoriche della socialdemocrazia mondiale.

[...] Lo strato numericamente esiguo degli operai d' avanguardia è seguito da un largo strato di operai medi. Anche questi operai anelano avidamente al socialismo, entrano a far parte dei circoli operai, leggono giornali e libri socialisti, partecipano al l'agitazione, distinguendosi dallo strato precedente solo in quanto non possono diventare dirigenti pienamente autonomi del movimento operaio socialdemocratico. Del giornale, che sarebbe l'organo del partito 1' operaio medio non capirà alcuni articoli, non afferrerà con chiarezza una complessa questione teorica o pratica. Da ciò non deriva affatto che il giornale debba abbassarsi al livello della massa dei suoi lettori. Al contrario, il giornale deve appunto elevare il loro livello e contribuire a fare emergere degli operai d' avanguardia dallo strato medio degli operai. Assorbito interamente dall' attività pratica locale, interessato sopratutto alla cronaca del movimento operaio ed alle questioni immediate dell'agitazione, l'operaio di questo tipo non deve mai, neppure per un istante distogliere il pensiero da tutto il movimento operaio russo, dal suo compito storico, dal fine ultimo del socialismo, per cui il giornale, i cui lettori sono costituiti in gran parte da operai medi, deve necessariamente collegare ogni questione locale e limitata al socialismo e alla lotta politica.

Lo strato medio, infine, è seguito dalla massa degli strati più bassi del proletariato. E' possibilissimo che un giornale socialista sia per loro completamente o quasi completamente inaccessibile, [...] ma sarebbe assurdo dedurne che un giornale dei socialdemocratici debba adeguarsi al livello più basso possibile degli operai.

Da ciò deriva soltanto che questi strati devono essere toccati da altri mezzi di agitazione e di propaganda: opuscoli redatti nel modo più popolare, propaganda orale e - principalmente - fogli a proposito degli avvenimenti locali» (Una tendenza retrograda nella soctaldemocrazia russa, (in Opere, vol.4o, pp.282-84).

Il ruolo del giornale rivoluzionario oggi

Le idee espresse da Lenin sul ruolo del giornale rivoluzionario conservano anche oggi la loro attualità. Esse riguardano la fusione degli operai avanzati col movimento rivoluzionario marxista e il modo di realizzarla. La questione del ruolo del giornale è strettamente legata al concetto di partito proletario di avanguardia.

II ruolo centrale del giornale rivoluzionario consiste nell' innalzare il livello degli operai avanzati, i quali si trasformano in comunisti coscienti, in grado di comprendere tutti i complessi pro-blemi teorici del movimento. A tale scopo, il giornale deve affrontare tutti i problemi tattici, politici e teorici del movimento e deve sempre legare le questioni locali al fine ultimo del socialismo.

Nel periodo preparatorio, l'attenzione deve essere dedicata principalmente all'addestramento di rivoluzionari operai. Lenin vedeva il giornale come uno strumento per la creazione di un'impalcatura intorno alla quale fosse possibile costruire il partito proletario. Il giornale aveva il compito di approfondire e intensificare le denunce politiche.

Nel periodo rivoluzionario 1'accento della propaganda e delll'agitazione del partito si sposta, invece, verso la massa degli strati inferiori della classe operaia. In quel periodo la spontaneità delle masse si volge dall'inattività, o dalla mera attività sindacale, ad un'attività potenzialmente rivoluzionaria.

Se il concetto dei diversi livelli di coscienza politica non viene assimilato, 1'obiettivo della fondazione di un giornale rivoluzionario rivolto agli operai avanzati non sarà raggiunto. Senza una pratica che si basi su questa teoria, non vi sarà partito di classe, né si potrà parlare di rivoluzione operaia vittoriosa o di instaurazione della dittatura del proletariato.


Le citazioni di Lenin e di Stalin sono riportate nella traduzione italiana delle Opere di Lenin, Editori Riuniti, e in quella delle Opere complete di Stalin, Edizioni Rinascita (Nota della redazione)

In inglese: The Role of the Revolutionary Paper Today

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